William Schley
William Schley (Frederick, 10 dicembre 1786 – Augusta, 20 novembre 1858) è stato un politico e imprenditore statunitense.
William Schley | |
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36º Governatore della Georgia | |
Durata mandato | 4 novembre 1835 – 8 novembre 1837 |
Predecessore | Wilson Lumpkin |
Successore | George R. Gilmer |
Membro della Camera dei rappresentanti - Georgia | |
Durata mandato | 4 marzo 1833 – 1º luglio 1835 |
Predecessore | Henry G. Lamar |
Successore | Jesse F. Cleveland |
Circoscrizione | At-large |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico |
Professione | Giudice Imprenditore |
Firma | ![]() |
Biografia
modificaNacque in Maryland da una famiglia di origine tedesca, in seguito trasferitasi ad Augusta prima dell'inizio del nuovo secolo.[1][2] In Georgia studiò legge e divenne un magistrato, facendo parte anche della Corte Suprema georgiana.[1][2][3]
Entrò in politica nel 1830, aderendo al nuovo Partito Democratico di Andrew Jackson.[2] Nel 1833 fu eletto per un mandato alla Camera dei Rappresentanti, venendo poi rieletto due anni dopo, salvo dimettersi dopo pochi mesi in quanto candidato alle vicine elezioni governatoriali.[1][2][3]
Nel 1835 fu quindi eletto con ampio margine governatore della Georgia.[2][3] Durante il suo mandato fu impegnato soprattutto a combattere i nativi americani: all'epoca infuriavano infatti le guerre seminole, e oltre all'omonima tribù anche i Creek erano ostili ai coloni statunitensi per i sempre più imponenti espropri delle loro terre. Schley allora formò una milizia di volontari, e i collaborazione col generale Winfield Scott si occupò di difendere i confini dello Stato dalle incursioni dei nativi.[1]
Il governatore era anche un importante anti-abolizionista, schierato a sostegno dei grandi coltivatori del Sud e quindi dello schiavismo. Particolarmente acuto fu il suo prolungato conflitto con lo Stato del Maine, in quegli anni meta di numerosi schiavi in fuga dalla Georgia; inoltre si occupò personalmente di perseguire il noto abolizionista William L. Garrison, editore del quotidiano The Liberator, che dovette infine ad abbandonare la Georgia.[1] Schley era spinto a queste misure drastiche da motivazioni personali ed economiche, oltre che politiche: la famiglia Schley era infatti titolare di una grossa impresa di lavorazione del cotone, usato per produrre abiti da rivendere per la maggior parte agli stessi schiavi.[1]
Oltre alle lotte contro nativi e abolizionisti, Schley si occupò anche di migliorare l'istruzione e le infrastrutture dello Stato, ratificando la fondazione dell'Università Emory e migliorando in sistema ferroviario georgiano, collegato sotto di lui alla rete del Tennessee.[1]
Nel 1837 la sua nomina alla rielezione fu accantonata in favore di quella dell'ex-governatore George R. Gilmer, che poi gli succedette, e Schley allora si ritirò dalla politica attiva. Passò il resto della vita a gestire l'impresa di famiglia, morendo nel 1858.[2][3] Gli è intitolata la contea di Schley.[1]
Note
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su William Schley
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Opere di William Schley, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 50844829 · ISNI (EN) 0000 0000 2918 6006 · LCCN (EN) n90638377 · GND (DE) 1193468612 |
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