ZE Records

etichetta discografica statunitense
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La ZE Records è stata un'etichetta discografica indipendente statunitense.

ZE Records
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Fondazione1978
Fondata daMichael Zilkha, Michel Esteban
Chiusura1984
Sede principaleNew York
SettoreMusicale
Prodottipunk funk,[1] avant-funk,[1][2] post-disco[2]
Sito webwww.zerecords.com

La ZE Records venne inaugurata nel 1978, presso la Settima Strada di Manhattan, a New York, dal britannico Michael Zilkha, figlio di Selim Zilkha, co-fondatrice della Mothercare,[1] e il francese Michel Esteban. L'etichetta prende il nome dalle iniziali dei loro cognomi.[1][2] La ZE costò a Zilkha 500.000 dollari.[3]

La ZE fu oggetto di diversi apprezzamenti per la sua fusione di disco music e punk,[3][4] due generi che in molti all'epoca consideravano inconciliabili;[2] secondo Kid Creole, uno degli artisti scritturati dalla ZE, la musica da essa pubblicata "mette insieme" i club di musica rock nuovaiorchesi Studio 54 e CBGB.[2] John Peel giunse a definirla «la migliore etichetta indipendente del mondo»; la rivista The Face la considerava quella più "alla moda".[1] Alla ZE Records è attribuita la coniazione del termine "mutant disco", che riprende il titolo di una compilation omonima edita dalla stessa.[4]

Oltre a Kid Creole e i suoi progetti,[1][2] coloro che registrarono musica per la ZE comprendono John Cale,[1] Suicide,[2] Was (Not Was),[1][2] Coati Mundi,[2] Don Armando,[2] Cristina,[2] Lydia Lunch,[1] Lizzy Mercier Descloux,[1] James Chance[1] e The Waitresses.[3]

La ZE venne chiusa nel 1984.[1]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Contort yourself! The mutant disco mayhem of New York’s Ze Records, su theguardian.com. URL consultato l'8 ottobre 2024.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Andrea Angeli Bufalini, Giovanni Savastano, La storia della disco music, Hoepli, 2019, pp. 230.
  3. ^ a b c (EN) Enfants Terribles de Rock'n'Roll, in New York Magazine, 23 aprile 1984.
  4. ^ a b (EN) Ze 30: Ze Records Story 1979-2009, su pitchfork.com. URL consultato il 7 ottobre 2024.

Collegamenti esterni

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