Chiesa della Concezione (L'Aquila)
La chiesa della Concezione, per esteso chiesa dell'Immacolata Concezione o chiesa della Santissima Concezione, è un edificio religioso dell'Aquila, situato nel quarto di San Pietro.
Chiesa della Concezione | |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Località | L'Aquila |
Indirizzo | Corso Vittorio Emanuele - 67100 L'Aquila AQ |
Coordinate | 42°21′00.75″N 13°23′58.07″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Titolare | Immacolata Concezione |
Arcidiocesi | Aquila |
Architetto | Carlo Fontana (attribuito), Giovan Battista Gianni, Luigi Filippi |
Stile architettonico | barocco (preesistenze), neoclassico |
Inizio costruzione | 1706 |
Completamento | 1893 |
Demolizione | 1888 |
Storia
modificaLa chiesa nacque nel 1268 con il titolo di San Liberatore, venendo poi inglobata nel complesso francescano che si insediò nel locale a partire dal 1270.[1] Rimasta pressoché distrutta nel terremoto dell'Aquila del 1315, fu ricostruita nel corso del XV secolo e intitolata a San Ludovico (o San Luigi), in onore di Ludovico di Tolosa, figlio di Carlo II d'Angiò.[1] Nel 1488, infine, assunse l'attuale denominazione, forse ad opera dell'omonima confraternita.[2]
L'edificio doveva comunque avere dimensioni esigue, tanto che fu ampliato verso la sacrestia del San Francesco solamente nel 1583.[1] Nella sua configurazione rinascimentale, l'edificio era costituito da un unico vano rettangolare con la facciata volta verso corso Vittorio Emanuele;[3] era comunque direttamente collegato sia all'adiacente cappella della Madonna delle Grazie, sia direttamente al sito francescano.[1]
La Concezione, con l'intero convento di San Francesco, subirono gravi danni dal sisma del 1703.[1] La chiesa fu ricostruita a partire dal 1706, nel nuovo stile barocco, su progetto attribuito al comasco Giovan Battista Gianni;[1] il Colapietra, tuttavia, documenta come la ricostruzione dell'intero complesso sia da riferire al «cavalier Fontana», ossia il noto architetto romano Carlo Fontana, mentre il Gianni si sarebbe occupato esclusivamente delle pitture e degli stucchi.[4] La ricostruzione risulta completata nel 1722, anche se i lavori sull'apparato decorativo continuarono fino al 1759.[1]
Nel XIX secolo fu decisa la realizzazione del monumentale palazzo del Convitto in sostituzione del complesso francescano; la nuova facciata porticata sarebbe entrata in conflitto con quella della Concezione, così, in seguito ad una mediazione tra il Comune e l'Arcidiocesi dell'Aquila, si scelse di indietreggiare la cappella.[5] Nel 1888 la chiesa fu quindi demolita ed immediatamente ricostruita in posizione arretrata, su progetto dell'arcivescovo Luigi Filippi. Ultimate le decorazioni di Giovanni e Berardino Feneziani e le pitture di Teofilo Patini, la Concezione venne quindi riaperta al culto nel 1892.[4]
In seguito al terremoto del 2009 è rimasta gravemente danneggiata ed è in attesa, insieme all'intero complesso monumentale del Convitto, di essere consolidata e restaurata.
Descrizione
modificaLa Concezione è situato all'interno del complesso del palazzo del Convitto, nel quale è inglobata, venendo ricompreso nel locale di Stiffe e Machilone del quarto di San Pietro, a poca distanza dallo storico incrocio cardo-decumanico dei Quattro cantoni.[3]
In principio, la costruzione si affacciava sull'asse urbano di corso Vittorio Emanuele sul quale era rivolta la facciata quadrangolare con terminazione a capanna, caratterizzata da un portale aggettante e da un rosone posto in asse.[6] Nella sua conformazione attuale, invece, la chiesa risulta di fatto priva di facciata, venendo totalmente sopraffatta da quella del palazzo del Convitto; l'accesso alla chiesa avviene tramite due portali situati lungo i portici, identificabili per mezzo del solo timpano triangolare sull'architrave.[4]
Di notevole interesse è invece l'interno che — originariamente a pianta ovale, nel disegno barocco del Fontana-Gianni — si presenta oggi in un neoclassico tendente all'eclettismo, sviluppandosi in una pianta a croce greca, voltata a botte sui pedicroce con cupolino al centro.[4] L'articolazione architettonica poggia su un sistema di colonne di ordine corinzio che sorregge un'elegante trabeazione.[4] I bracci ospitano nelle nicchie le statue in pietra dei Profeti, opera di Agostino Cornacchini, mentre gli interventi pittorici sono localizzati in fondo alle cappelle e sono opera di Teofilo Patini, peraltro attivo anche in altri ambienti del complesso del Convitto.[7]
Note
modifica- ^ a b c d e f g Orlando Antonini, p. 247.
- ^ Enrico Casti, Cenno storico dell’antica Chiesa della Concezione nell'Aquila degli Abruzzi, in Bullettino della Deputazione abruzzese di storia patria, L'Aquila, 1893, pp. 119-124..
- ^ a b Stefano Brusaporci, Mario Centofanti, Il Disegno della città e le sue trasformazioni (PDF), su ing.univaq.it. URL consultato il 14 marzo 2020.
- ^ a b c d e Orlando Antonini, p. 249.
- ^ AA.VV., Un palazzo, una città, L'Aquila, GTE, 2002, p. 114..
- ^ AA.VV., Un palazzo, una città, L'Aquila, GTE, 2002, p. 88..
- ^ Orlando Antonini, p. 253.
Bibliografia
modifica- Alessandro Clementi e Elio Piroddi, L'Aquila, Bari, Laterza, 1986.
- Orlando Antonini, Architettura religiosa aquilana, I, Todi, Tau Editrice, 2010.
- Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005.
Voci correlate
modificaControllo di autorità | GND (DE) 7633092-8 |
---|