Elettromotrici della linea 1 della metropolitana di Napoli
Le Serie M1 sono una serie di elettromotrici metropolitane utilizzate per l'esercizio sulla Linea 1 della metropolitana di Napoli gestita dall'ANM.
Serie M1 | |
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Automotrice | |
Un treno Serie M1 nella livrea originale in sosta alla stazione di Piscinola - Scampia nel 1996 | |
Anni di costruzione | 1991-1992 |
Anni di esercizio | 1993-2024 (in uso solo in caso di emergenza) |
Quantità prodotta | 90 |
Costruttore | Fiore, Ansaldo Trasporti |
Lunghezza | 17840 mm |
Larghezza | 2 850 mm |
Altezza | 3 500 mm |
Capacità | 432 posti di cui 60 a sedere (Unità di Trazione M+M) |
Quota del piano di calpestio | 1 100 mm |
Scartamento | 1 435 mm |
Interperno | 11 100 mm |
Passo dei carrelli | 2 100 mm |
Massa in servizio | 46,37 t |
Massa a vuoto | 31,25 t |
Rodiggio | Bo’Bo’ |
Diametro ruote | 840 mm |
Potenza continuativa | 540 kW |
Velocità massima omologata | 80 km/h |
Alimentazione | elettrica da linea aerea 1500 V cc |
Tipo di motore | Asincrono trifase (4 per motrice) |
Sono permanentemente accoppiate a formare delle "unità di trazione", secondo lo schema M-M. Normalmente viaggiano in composizione di sei unità (tre UdT accoppiate: M - M + M - M + M - M).
Storia
modificaLe elettromotrici furono costruite agli inizi degli anni novanta dalla Sofer, dalle Officine Fiore di Caserta, con parte elettrica dell'Ansaldo Trasporti di Milano[1] o della Metalmeccanica Lucana. Il progetto fu basato sui treni Serie 500 della Linea 2 della Metropolitana di Milano, e principalmente sulle MA100 della Linea A della Metropolitana di Roma[2], ma con numerose modifiche e migliorie rispetto a queste ultime.
In totale furono costruite 90 vetture (45 UdT binate), inizialmente tuttavia era prevista la costruzione di ben 110 elettromotrici pari a 55 UdT[1].
Alcuni complessi binati furono testati sull'anello di prova del deposito di San Donato della Linea 3 della Metropolitana di Milano.[3]
Le M1 entrarono in servizio regolare sulla Linea 1 alla sua inaugurazione, il 28 marzo del 1993[1]. Inizialmente viaggiavano in composizione di tre UdT (6 motrici totali). Successivamente, dopo che la linea venne allungata non vi erano più treni a sufficienza, così essi vennero "accorciati" rimuovendo una UdT da ogni treno, in modo da ottenere un numero maggiore di treni ma più corti, ognuno da 2 UdT (4 motrici), arrivando a non coprire per intero le banchine delle stazioni.
All'inizio del servizio, le FS poterono contare sulle UdT 1-7 e 24-26, a cui si aggiunsero poi le 8-9 e 27-30 nel 1995. Le ultime a essere immesse in servizio furono le 40 e 45 nel 2007 e la 22 e 39 nel 2008
Nel 2005 tre unità di trazione (nº 13 - nº 15 - nº 17)[senza fonte] (tra cui le unità M1.029 e .030)[4] furono noleggiate alla società MetroCampania NordEst, per l'esercizio della tratta Piscinola-Mugnano della costruenda Linea "Arcobaleno" Napoli-Giuliano-Aversa. Furono restituite nel 2009, in seguito all'arrivo su quella linea del materiale definitivo (MA 100 di seconda mano da Roma)[5].
Dal 2017 le M1 hanno iniziato ad essere oggetto di graffitismo, molte vetture infatti sono state imbrattate da writers; in alcuni casi sono stati graffitati anche i finestrini.
A partire dall'ottobre 2022 è iniziata la loro graduale sostituzione con i nuovi elettrotreni CAF Inneo: dapprima le poche M1 rimaste in servizio hanno ripreso a circolare nella loro originaria composizione di 3 UdT; successivamente, nel corso del 2024 sono state totalmente ritirate dal servizio e preservate in deposito per uso emergenziale, in attesa della definitiva dismissione che avverrà all'arrivo di tutti i CAF Inneo.[6]
Tecnica
modificaSi tratta di elettromotrici monocabina, con alimentazione da linea aerea alla tensione di 1500 V[7]. Montano quattro motori asincroni trifase tipo MTA-A4-135V, prodotti dall'Ansaldo, due per ogni carrello. Il loro equipaggiamento di trazione è a inverter GTO-VVVF, sempre di produzione Ansaldo[8].
Una coppia di elettromotrici forma un'unità di trazione, lunga 37 680 mm e con capacità di 442 passeggeri (di cui 60 seduti). In esercizio regolare la composizione-tipo è costituita di tre unità di trazione (sei elementi M-M+M-M+M-M)[7].
Data la forte acclività della linea (fino al 55‰) non è stata prevista la costruzione di rimorchiate[8].
Una delle caratteristiche uniche dei treni serie M1 è la particolarissima posizione dei dischi dei freni: esterni al carrello, invece che al suo interno, caso unico in Italia e in Europa.
Sono anche le uniche elettromotrici metropolitane italiane ad avere porte scorrevoli esterne alla cassa (al contrario del più comune tipo "a espulsione" o scorrevoli interne alla cassa).
Incidenti
modificaIl 14 gennaio 2020 un convoglio di M1 proveniente da Garibaldi e diretto al capolinea di Piscinola, si scontrò con un altro convoglio di M1 presso il raccordo tra la linea principale e il deposito. Il secondo treno stava già impiegando il deviatoio, immettendosi nella linea principale e fu colpito dal primo all'altezza della seconda vettura lato Piscinola, la nº017-018.
Tabella materiale
modificaN° Treno | Composizione | Entrata in servizio | Note |
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1 | 001-002 | 16/02/1993 | |
2 | 003-004 | 15/02/1993 | |
3 | 005-006 | 16/02/1993 | In fase di pulizia.
Sarà al museo di Pietrarsa |
4 | 007-008 | 02/02/1993 | |
5 | 009-010 | 05/02/1993 | |
6 | 011-012 | 04/02/1993 | |
7 | 013-014 | 15/02/1993 | |
8 | 015-016 | 11/07/1995 | |
9 | 017-018 | 22/06/1995 | Danneggiata in un incidente nel 2020 |
10 | 019-020 | 17/07/1998 | |
11 | 021-022 | 19/12/1998 | |
12 | 023-024 | 24/07/1998 | |
13 | 025-026 | 05/08/1998 | Noleggiata a MCNE (2005-2009). Danneggiata in un incidente nel 2020 |
14 | 027-028 | 22/01/2000 | |
15 | 029-030 | 22/01/2000 | Noleggiata a MCNE (2005-2009) |
16 | 031-032 | 27/07/2001 | |
17 | 033-034 | 27/07/2001 | Noleggiata a MCNE (2005-2009) |
18 | 035-036 | 27/07/2001 | |
19 | 037-038 | 30/05/2003 | |
20 | 039-040 | 26/05/2004 | |
21 | 041-042 | 13/07/2005 | |
22 | 043-044 | 07/07/2008 | |
23 | 045-046 | 19/12/1998 | |
24 | 047-048 | 24/03/1993 | |
25 | 049-050 | 24/03/1993 | |
26 | 051-052 | 26/04/1993 | |
27 | 053-054 | 14/07/1995 | |
28 | 055-056 | 04/07/1995 | |
29 | 057-058 | 04/07/1995 | |
30 | 059-060 | 14/07/1995 | |
31 | 061-062 | 03/07/1998 | |
32 | 063-064 | 17/07/1998 | |
33 | 065-066 | 22/01/2000 | |
34 | 067-068 | 22/01/2000 | |
35 | 069-070 | 27/07/2001 | |
36 | 071-072 | 30/05/2003 | |
37 | 073-074 | 30/05/2003 | |
38 | 075-076 | 30/05/2003 | |
39 | 077-078 | 07/07/2008 | |
40 | 079-080 | 02/02/2007 | |
41 | 081-082 | 26/05/2004 | |
42 | 083-084 | 26/05/2004 | |
43 | 085-086 | 26/05/2004 | |
44 | 087-088 | 13/07/2005 | |
45 | 089-090 | 02/02/2007 |
Note
modifica- ^ a b c Metropolitana a Napoli, p. 30.
- ^ Unità di trazione…, p. 41.
- ^ Augusto Cracco, La Storia del Trasporto Pubblico Napoletano – La Metropolitana Collinare (terza parte), su Napoliflash24 - Giornale di informazione su Napoli e Campania, 5 luglio 2020. URL consultato il 26 settembre 2020.
- ^ (EN) Napoli: visita del GRAF a MetroCampaniaNordEst e MetroNapoli, su mondotram.freeforumzone.com. URL consultato il 26 settembre 2020.
- ^ Augusto Cracco e Alessandro Lutri, Sottoterra da Aversa a Napoli, in I Treni, n. 316, giugno 2009, p. 33.
- ^ Pierluigi Frattesi, Napoli dice addio ai vecchi treni gialli della metro Linea 1: ora circolano solo quelli nuovi, su fanpage, 10 dicembre 2024. URL consultato il 14 dicembre 2024.
- ^ a b Argenziano, De Risi, Falcone, Piccoli, p. 217.
- ^ a b Argenziano, De Risi, Falcone, Piccoli, p. 216.
Bibliografia
modifica- Unità di trazione della «linea 1» della metropolitana napoletana, in Trenitalia, n. 76, luglio-agosto 1991, pp. 40–45.
- Giovanni Argenziano, Antonio De Risi, Luigi Falcone e Marco Piccoli, La metropolitana di Napoli, in Ingegneria Ferroviaria, n. 5, maggio 1993, pp. 208–223.
- Metropolitana a Napoli, in I Treni Oggi, n. 138, giugno 1993, pp. 28–31.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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