La macchina morbida
La macchina morbida (The Soft Machine) è un romanzo dello scrittore statunitense William S. Burroughs, pubblicato nel 1961 (nella francese Olympia Press) e rivisto per nuove edizioni del 1966 (Grove Press) e 1968 (John Calder). Una quarta edizione restaurata con un capitolo mancante è uscita a cura di Oliver Harris nel 2014.
La macchina morbida | |
---|---|
Titolo originale | The Soft Machine |
Altri titoli | La morbida macchina |
Autore | William S. Burroughs |
1ª ed. originale | 1961 |
1ª ed. italiana | 1965 |
Genere | romanzo |
Lingua originale | inglese |
Serie | Trilogia Nova |
Seguito da | Il biglietto che esplose |
Il racconto è basato su un manoscritto, redatto a Tangeri dal 1954 al 1958 dal titolo The Word Hoard, ed utilizza la tecnica del cut-up.
Il titolo si riferisce al corpo umano ed il tema del libro è di come certi meccanismi di controllo invadano la sua esistenza. Lo stile riprende quello di Pasto nudo (Naked Lunch), precedente di due anni. Per l'edizione britannica l'autore ha aggiunto un'appendice con resoconti sul proprio abuso di morfina, come una sorta di malattia del metabolismo dal quale è poi riuscito a sfuggire.
Personaggi
modificaI personaggi fanno parte di tre categorie:
- Già apparsi nei romanzi precedenti: Junkie, Queer e Naked Lunch:
- Dr Benway, Clem Snide, Sailor, Bill Gains, Kiki e Carl Peterson.
- Associati in trilogia con i seguenti The Ticket That Exploded e Nova Express:
- Mr Bradly, Mr Martin, Sammy il macellaio, Green Tony, Izzy the Push, Willy il topo/Uranian Willy, l'agente K9 e l'ispettore di polizia J. Lee, oltre alle razze aliene The Venusians/Green Boys (Johnny Yen, Contessa di Vile) e The Uranians/Blue heavy metal boys.
- Riciclati da opere di altri autori:
- Jimmy Sheffields (dal romanzo Fury di Henry Kuttner);
- Salt Chunk Mary (dal romanzo You Can't Win di Jack Black);
- Danny Deaver (dalla poesia omonima di Rudyard Kipling);
- Billy Budd e il capitano Vere (dal racconto Billy Budd di Herman Melville).
Influenze culturali
modifica- Il titolo dell'opera ha ispirato il nome della band inglese Soft Machine[1].
Edizioni
modifica- William S. Burroughs, La morbida macchina, traduzione di Donatella Manganotti, introduzione di Giansiro Ferrata, I giorni n. 13, Milano, Sugar, 1965.
- William S. Burroughs, La morbida macchina, traduzione di Donatella Manganotti, introduzione di Giansiro Ferrata, Tasco n. 10, Milano, SugarCo, 1978.
- William S. Burroughs, La morbida macchina, traduzione di Donatella Manganotti, Tasco Letteratura n. 22, Milano, SugarCo, 1994, ISBN 88-7198-070-0.
- William S. Burroughs, La macchina morbida, traduzione di Katia Bagnoli, Fabula n. 154, Milano, Adelphi, 2003, ISBN 88-459-1790-8.
Note
modifica- ^ Gaetano La Montagna, Robert Wyatt - biografia, recensioni, streaming, discografia, foto, su OndaRock. URL consultato il 9 agosto 2017.«Ratledge ricorderà che "il nome fu preso in prestito dal libro di Borroughs che, a sua volta, l'aveva recepito dalla lettura di un saggio di fisiologia. 'Soft Machine' era un termine generico per descrivere tutta l'umanità; ci piaceva questo concetto e sentivamo che tra noi c'erano molte cose in comune. Di conseguenza, ci sentivamo tutti delle 'macchine molli' e volevamo esserlo anche musicalmente".»
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Edizioni di La macchina morbida, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- Bibliografia italiana di La macchina morbida, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.