Levano
Il levano è un fruttano formato da unità D-fruttofuranosio unite da legami β-2,6. In relazione al numero di monomeri che concorrono a formare l'intera struttura molecolare, si passa dal levano più semplice, formato da tre catene di fruttosio e avente formula molecolare C18H32O16, a una serie di molecole via via più complesse.
Levano | |
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Nomi alternativi | |
Polifruttosio | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C18H32O16 |
Aspetto | polvere bianca |
Numero CAS | |
PubChem | 440946 |
SMILES | OCC1OC(CO)(OCC2OC(CO)(OCC3OC(O)(CO)C(O)C3O)C(O)C2O)C(O)C1O |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | -- |
Consigli P | -- |
Il levano, oltre ad essere utilizzato come additivo alimentare, ha anche dimostrato attività antineoplastica.[1]
Origine e struttura
modificaSolitamente i levani sono fruttani di origine batterica che presentano ramificazioni e anche qualche legame β-2,1 con il fruttosio.[2] I batteri in grado di produrre il levano devono possedere l'enzima levansucrasi, che è in grado di catalizzare il trasferimento di residui D-fruttosidici.[3] Esempi di tali batteri sono Streptococcus salivarius, Streptococcus mutans, e batteri del genere Leuconostoc.[3]
Con il termine fleina si è soliti indicare i levani di origine vegetale, i quali presentano prevalentemente una struttura lineare.[2]
Note
modifica- ^ (EN) Levan - Compound Summary, in PubChem. URL consultato il 17 maggio 2013.
- ^ a b P. M. Dey, J. B. Harborne, Plant Biochemistry, Academic Press, 1997, p. 170, ISBN 0-12-214674-3.
- ^ a b Esopolisaccardi (EPS) da batteri lattici (PDF) [collegamento interrotto], su users.unimi.it, Università degli Studi di Milano, p. 3. URL consultato il 17 maggio 2013.