Portale:Venezia Giulia e Dalmazia

"Sì com'a Pola presso del Carnaro, ch'Italia chiude e i suoi termini bagna"

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Icona modificaVoci in vetrina, di qualità e forse non tutti sanno che...
Vista di Ragusa alla metà del XVII secolo.

Con questione della lingua a Ragusa s'intende l'analisi del repertorio linguistico della Repubblica di Ragusa, con particolare attenzione al parlato. Tale questione assunse particolare importanza fra la metà del XIX e la metà del XX secolo, quando l'allora nascente "risorgimento croato" (hrvatski narodni preporod) si scontrò con le istanze irredentistiche italiane: all'epoca ognuno dei due movimenti riteneva che il carattere nazionale fondamentale della Repubblica di Ragusa fosse alternativamente slavo o italiano, con conseguente inserimento della storia ragusea esclusivamente - o prevalentemente - in uno dei due alvei. Per tale motivo, è possibile trovare degli studi che deliberatamente deformarono le fonti o omisero di riportare ciò che non si attagliava con le proprie finalità ideologiche. Nei decenni più recenti la questione è finalmente rientrata in un ambito eminentemente scientifico e culturale.


Icona modificaImmagine del giorno


Icona modificaArte
Il monastero di Santa Maria del Lago.

Santa Maria di Mèleda o Santa Maria del Lago (in croato Sveta Marija zred Jezera, cioè Santa Maria in mezzo al Lago) è un antico monastero situato su un'isola del lago grande di Mèleda (Mljet), in Dalmazia.

Storia

Il primo insediamento umano di un certo interesse a Mèleda risale all'età romana, precisamente al V secolo, di cui emergono alcuni resti a Porto Palazzo. Nei dintorni sono state anche rivnenute le tracce di due chiese paleocristiane, distrutte definitivamente nel medioevo a seguito di una distruzione del borgo. Una interpretazione di alcuni passi biblici vuole che qui sia naufragato anche l'apostolo Paolo: negli atti si parla di un naufragio del santo nel mar Adriatico, finito poi con uno sbarco a Melita, solitamente tradotto come Malta, il cui nome però è identico a quello della antica Mèleda.


Icona modificaEtnie
Topolò, tipico villaggio delle Valli del Natisone nella Slavia Veneta.

La Slavia veneta o Slavia friulana (Beneška Slovenija o Benečija in sloveno, Sclavanie in Friulano) è la denominazione storica della regione collinare e montuosa (Prealpi Giulie) del Friuli orientale, che si estende tra Cividale del Friuli e i monti che sovrastano Caporetto (ora in Slovenia). Il nome deriva dall'epoca della Repubblica di Venezia, quando le Valli del Natisone, abitate prevalentemente da popolazioni di lingua slovena, acquisirono il nome di Schiavonia Veneta. Successivamente il nome si estese ai vicini territori etnicamente sloveni della Serenissima, comprese le Valli del Torre e le località di Bergogna, Boreana e Luico (con le frazioni circostanti) che fanno oggi parte della Slovenia, arrivando ad includere talvolta la Val Resia. La Slavia Veneta viene oggi frequentemente chiamata anche Slavia Friulana o, rifacendosi all'uso locale, semplicemente Benecìa. Meno frequente è invece l'uso della denominazione Slavia Italiana.

Storia

Gli slavi si stabilirono in queste zone già in epoca longobarda, tanto che fu proprio il potere longobardo ad accogliere i primi coloni e ad imporre il confine orientale tra popolazione romanza e slava, quasi coincidente al limite naturale esistente tra la pianura (romanza) e il territorio montuoso delle prealpi (slavo). La presenza slava si rafforzò probabilmente dopo le invasioni ungare nel IX secolo, allorché il Patriarcato di Aquileia si servì di gruppi di contadini slavi di varia provenienza (perlopiù sloveni dalla Carinzia e Carniola) anche per ripopolare alcune zone della pianura friulana devastate e quasi desertificate dalle incursioni magiare, e non è escluso che altrettanto possa essere accaduto per le aree montuose. I gruppi etnici slavi della pianura tuttavia vennero presto assimilati culturalmente dalla popolazione friulanofona.


Icona modificaSocietà, economia e politica
Dieta Democratica Istriana
Istarski Demokratski Sabor
LeaderIvan Jakovčić
SedePola
Fondazione1990
Ideologiaregionalismo, liberalismo
Sito webwww.ids-ddi.com

La Dieta Democratica Istriana (in croato Istarski Demokratski Sabor, nome ufficiale Istarski Demokratski Sabor/Dieta Democratica Istriana, acronimo IDS-DDI) è un partito politico croato.

È un partito regionale che si fa portavoce delle istanze della Regione Istriana e partecipa regolarmente sia alle elezioni nazionali che a quelle locali.


Icona modificaMappe
- La Venezia Giulia (mappa del 1928)
- La Dalmazia nei suoi confini storici e geografici
Icona modifica12 aprile - Oggi accadde


Icona modificaLa citazione
«La Dalmazia è separata da una lunga catena di monti, che dall'Alpi Elvetiche in ver'Oriente discendono, e che dall'Arsia al Drilone pe' nomi distinguonsi di Albio, Bebio, Ardio. Questa vasta regione perciò resta transalpina per metà, per metà cisalpina. La prima dividesi in tre parti, che dal medio evo in poi presero la denominazione di Croazia, Bossinia, ed Ercegovina; la seconda in due marittime, e la più estesa di queste s'appella Dalmazia, propriamente detta, la meno estesa Albania.»


Icona modificaStoria
La provincia di Dalmatia all'interno dell'impero romano.

La Dalmazia (dal latino: Dalmatia) era un'antica provincia dell'impero romano che comprendeva i territori dell'attuale Croazia, Bosnia, Serbia occidentale, Slovenia meridionale e Albania settentrionale. Essa corrispondeva alla prima provincia romana dell'Illiricum.

Storia

L'Illirico romano ai tempi della Repubblica fino a Cesare (229 a.C.-35 a.C.)

L'area illirica cominciò ad entrare nella sfera di influenza romana a partire dal 229 a.C., quando la potenza degli Illiri ed il contemporaneo aumento della pirateria, aveva generato una forte preoccupazione nei mercanti romani per i loro traffici attraverso l'Adriatico. Un'ambasceria inviata alla regina Teuta non ebbe alcun effetto, al contrario un membro dell'ambasciata romana rimase ucciso. L'incidente provocò la guerra, tanto che il console Gneo Fulvio Centumalo fu inviato con 200 navi, mentre il collega Postumio Albino avanzava con un esercito di terra formato da 20.000 legionari e 2.000 cavalieri. La guerra durò due anni al termine dei quali la regina Teuta veniva deposta, ed i Romani occupavano le isole di Faro e Corcira, le città di Apollonia e Epidamnus, fino al fiume Drilo, e Centumalo otteneva il Trionfo.


Icona modificaIl personaggio
Adolfo Mussafia

Adolfo Mussafia (in tedesco viene anche utilizzata la forma Adolf Mussafia) (Spalato, 15 febbraio 1835Firenze, 7 giugno 1905) è stato un filologo italiano della Dalmazia, nato da famiglia israelita.

Vita

Il padre - Giovanni Amedeo - fu rabbino della comunità ebraica di Spalato, così come il nonno. Dopo aver terminato il liceo nella sua città natale, nel 1852 iniziò gli studi di medicina all'università di Vienna, coltivando nel frattempo privatamente gli studi di filologia sui lavori di Friedrich Diez. Nel 1855 il comasco Giambattista Bolza - segretario del Ministero del Culto e della Pubblica Istruzione a Vienna - lo chiamò all'incarico di lettore d'italiano all'università.


Icona modificaLo sapevi che...
...il nome della città dalmata di Spalato deriva da Ασπάλαθος (Aspálathos), il nome greco della pianta della ginestra, che cresceva rigogliosa in quelle zone.


Icona modificaIl libro del giorno

L. Benevenia, Frammenti di storia dalmata, Scuola Dalmata dei SS. Giorgio e Trifone, Venezia 2007

La prima parola che viene in mente leggendo questa serie di saggi di Lorenzo Benevenia è “erudizione”. Un’erudizione non fine a sé stessa, ma messa al servizio della storia locale zaratina: Benevenia affronta ogni tematica avendo alle spalle un’impressionante mole di letture pregresse. Certo: gli studi sono datati e risentono della particolare necessità dello studioso di contrapporsi alla storiografia croata, che proprio in quegli anni produceva una notevole serie di lavori. Ma per gli appassionati di storia dalmata Benevenia è un passaggio imprescindibile. Forse l’unico che all’epoca poteva stare alla pari di un Giuseppe Praga.


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Geografia (Regioni storiche e attuali, isole principali, province e capoluoghi comunali, fiumi e laghi. I comuni istriani sono tutti nella sezione "Istria". Le località minori non sono state inserite)


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