Ramiano
Ramiano è una frazione del comune di Calestano, in provincia di Parma.
Ramiano frazione | |
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Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Parma |
Comune | Calestano |
Territorio | |
Coordinate | 44°36′48.8″N 10°09′44.7″E |
Altitudine | 545 m s.l.m. |
Abitanti | 18[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43030 |
Prefisso | 0525 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
La località dista 3,29 km dal capoluogo.[1]
Geografia fisica
modificaLa frazione sorge alla quota di 545 m s.l.m.,[1] sulla cima di uno sperone roccioso che si protende dal versante destro della val Baganza.[3]
Storia
modificaIn epoca medievale nel piccolo borgo fu edificata una cappella, menzionata per la prima volta nel 1230.[4]
Nel 1249 il Comune di Parma donò al conte Alberto Fieschi il feudo di Calestano, comprendente anche i castelli di Marzolara, Alpicella e Vigolone e le terre annesse.[5]
Nel 1426 il condottiero Pier Maria I de' Rossi, per conto del duca di Milano Filippo Maria Visconti, conquistò i manieri fliscani della val Baganza, che furono posti sotto il presidio di Niccolò de' Terzi, il Guerriero;[6] la guerra proseguì per anni e nel 1431 Niccolò Piccinino promise al conte Gian Luigi Fieschi la restituzione delle rocche di Marzolara, Calestano e Vigolone al termine del conflitto, con la clausola che nel frattempo rimanessero nelle mani di Niccolò Terzi,[7] ma nel 1439 Filippo Maria Visconti assegnò i feudi al cancelliere di Niccolò Piccinino Albertino de' Cividali[8] e successivamente ai conti di Canino e a Giovanni da Oriate. Infine nel 1443, al termine della guerra, il Duca restituì i castelli al conte Giannantonio Fieschi in segno di riconoscenza per la sua devozione.[9]
Nel 1650 Carlo Leone e Claudio Fieschi alienarono i feudi di Calestano, Marzolara, Vigolone e Alpicella con tutte le pertinenze al conte Camillo Tarasconi;[10] i suoi eredi ne mantennero i diritti fino alla loro abolizione decretata da Napoleone nel 1805.[11]
L'anno seguente Ramiano divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Calestano.[12]
In seguito al tracciamento della provinciale a fondovalle agli inizi del XX secolo, il borgo, fino ad allora situato lungo l'antica strada a mezzacosta di collegamento tra Felino e Calestano, subì un graduale spopolamento.[3]
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaChiesa dei Santi Gervaso e Protaso
modificaMenzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa romanica fu completamente ristrutturata in forme neoclassiche nel corso del XVIII secolo; modificata nel 1900, fu restaurata tra il 1980 e il 2000. Il luogo di culto, affiancato da due cappelle e decorato internamente con lesene, conserva una pala d'altare barocca e una croce astile argentea risalenti al XVII secolo.[4][13]
Note
modifica- ^ a b c La Frazione di Ramiano, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 1º novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2018).
- ^ [1]
- ^ a b Rossi, p. 7.
- ^ a b Chiesa dei Santi Gervaso e Protaso "Ramiano, Calestano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 1º novembre 2018.
- ^ Corazza Martini, p. 7.
- ^ Pezzana, 1842, pp. 257-258.
- ^ Pezzana, 1842, p. 308.
- ^ Pezzana, 1842, p. 415.
- ^ Pezzana, 1842, p. 485.
- ^ De Luca, pp. 356-357.
- ^ Comune di Calestano (PR), su araldicacivica.it. URL consultato il 1º novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
- ^ Molossi, p. 50.
- ^ Arte nel territorio di Calestano (Val Baganza), su provincialgeographic.it. URL consultato il 1º novembre 2018.
Bibliografia
modifica- Giacomo Corazza Martini, Castelli, Pievi, Abbazie: Storia, arte e leggende nei dintorni dell'Antico Borgo di Tabiano, Roma, Gangemi Editore, 2011, ISBN 978-88-492-9317-3.
- Giovanni Battista De Luca, Theatrum veritatis et justitiae, Tomus V, Colonia, 1693.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo quarto, Parma, Reale Tipografia, 1852.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo quinto, Parma, Reale Tipografia, 1859.
- Michela Rossi, Persistenze di elementi scomparsi: castelli e castellari nei feudi della val Baganza, Parma. URL consultato il 24 ottobre 2018.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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