Simon Morden
scrittore britannico
Simon Morden (Gateshead, ...) è uno scrittore britannico di narrativa fantascientifica.
Biografia
modificaNato a Gateshead, vive e lavora a Worthing[1].
Ha ottenuto un Bachelor of Science in geologia all'Università di Sheffield e un dottorato di ricerca in geofisica all'Università di Newcastle[2].
Dopo aver svolto diversi mestieri, ha pubblicato il suo primo racconto, Bell, Book and Candle, su un'antologia prima d'esordire nel 2002 con il romanzo Heart[3].
Autore (al 2019) di 13 romanzi, nel 2011 è stato insignito del Premio Philip K. Dick per The Samuil Petrovitch Trilogy[4].
Opere principali
modificaSerie Metrozone
modifica- Equations of Life (2011)
- Theories of Flight (2011)
- Degrees of Freedom (2011)
- The Curve of the Earth (2013)
Serie Down
modifica- Down Station (2016)
- The White City (2016)
Serie Frank Kittridge
modifica- One Way (2018)
- No Way (2019)
Altri romanzi
modifica- Heart (2002)
- Another War (2005)
- L'arte perduta (The Lost Art, 2007), Milano, Rizzoli, 2009 traduzione di Alessandro Mari ISBN 978-88-17-03596-5.
- Arcanum (2013)
- At The Speed Of Light (2017)
Racconti
modifica- Thy Kingdom Come (2002)
- Brilliant Things (2004)
Premi e riconoscimenti
modifica- Premio Philip K. Dick: 2011 vincitore con The Samuil Petrovitch Trilogy
Note
modifica- ^ (EN) Scheda dello scrittore, su bookbrowse.com. URL consultato il 10 luglio 2019.
- ^ (EN) Profilo dell'autore, su goodreads.com. URL consultato il 10 luglio 2019.
- ^ Pino Cottogni, L’arte perduta di Simon Morden, su fantascienza.com, 8 dicembre 2009. URL consultato il 10 luglio 2019.
- ^ (EN) 2012 Philip K. Dick Award Winner Announced, su philipkdickaward.org, 7 aprile 2012. URL consultato il 10 luglio 2019.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su bookofmorden.co.uk.
- (EN) Simon Morden, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (EN) Bibliografia di Simon Morden, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Simon Morden, su Goodreads.
- (EN) Pagina dell'autore, su fantasticfiction.com. URL consultato il 10 luglio 2019.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 6910013 · ISNI (EN) 0000 0000 5223 8257 · SBN UBOV371665 · Europeana agent/base/137826 · LCCN (EN) nb2005005123 · BNF (FR) cb167431737 (data) · J9U (EN, HE) 987007410260705171 |
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