Stele di Castignano

La stele di Castignano è una stele risalente al VI-VII secolo a.C. rinvenuta nel 1890 in località Montecalvo, comune di Castignano (provincia di Ascoli Piceno)[1]: attualmente la stele, registrata con la sigla AP2 (lato A e lato B), si trova nel Museo Archeologico di Ascoli Piceno. La stele reca inciso un testo scritto nel più antico alfabeto italico[2].

Descrizione

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La stele di Castignano è un cippo di tufo (secondo alcuni di arenaria) con funzione di stele funeraria[3] recante su due facce un'iscrizione bustrofedica [4].

Forma e dimensioni

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La stele ha una forma approssimativamente di una piramide tronca a quattro lati: le sue dimensioni sono: altezza 1,36 metri, spessore 22 centimetri, larghezza 30 centimetri alla base e 15 centimetri in cima[5]. Le superfici sono spianate ad eccezione delle parti inferiori dove doveva essere interrata nel suolo [6].

Iscrizioni

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La stele di Castignano presenta su due delle sue facce iscrizioni bustrofediche[7]: le singole parole sono separate mediante l’uso da segni di interpunzione (3 punti verticali)[8]: il testo presenta nella parte inferiore una freccia che forse indicava il verso della scrittura[9]. Il testo della stele è scritto col più antico alfabeto italico conosciuto ad oggi nella lingua picena meridionale, una lingua osco-umbra appartenente alla famiglia delle lingue italiche, lingua parlata nel I millennio a.C. nell'area abitata dall'antico popolo italico dei Piceni[10].

Trascrizione

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La trascrizione dell'iscrizione dai caratteri dell'alfabeto piceno ai caratteri latini presenta differenze tra i diversi ricercatori, di seguito vengono riportate tre versioni:

  • Faccia A: matereíh patereíh qolofítúr qupíríh arítih ímih puíh
  • Faccia B: púpúnum estufk apaiús adstaíúh súaís manus meitimúm [11]


  • Faccia A: .matereíô.patereíô.qolofítúr.qupíríô .arítiô.ímiô.puiô
  • Faccia B: púpúnum.estufk.apaiús.adstaíúô.súaís.manus .meitimúm [12]


  • Faccia A: matere patere u: túd: ,ap r ar ti mi pu
  • Faccia B: púpúnum estu k apaiús adsta ú sua s manus meitimúm [13]

Traduzione

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Non esiste ancora una traduzione certa ed accettata da una maggioranza di studiosi, qui di seguito sono riportate alcune di esse:

  • Faccia A: Alla madre (e) al padre è elevata/dedicata la bella opera, a questi per i quali
  • Faccia B: gli apaio- dei púpún- eressero ai loro Mani ( o "con le loro mani") il cippo [14]


  • Faccia A: materna (ac) paterna lustra(bi)tur bona ritu emio terra
  • Faccia B: Picenorum hic equites posuerunt suis manibus metam; [15]


  • Facce B e A: Questa difesa innalzarono gli Appaei ai loro mani, se qualcuno osa profanare questo luogo del padre e della

madre commette sacrilegio [16]

Voci correlate

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