Il termine Vicino Oriente antico indica quel contesto storico sviluppatosi nell'ambito di una regione corrispondente grosso modo al Medio Oriente modernamente inteso (ma gli studiosi della storia antica di queste zone preferiscono l'espressione "Vicino Oriente"). In questa zona fiorirono importanti civiltà umane, a partire da Sumer (IV millennio a.C.). Prima degli scavi archeologici condotti a partire dalla fine del XIX secolo, di molti di quei popoli (oltre ai Sumeri, gli Elamiti, gli Hurriti, gli Accadi, gli Amorrei, gli Assiri) si era persa ogni traccia.
La zona in esame rileva particolarmente per i precocissimi fenomeni di sedentarizzazione completa dei gruppi umani: in un contesto alimentare ancora basato sulla predazione avvengono le prime costruzioni di case, in qualche caso su fondamenta di legno, argilla e pietra (come nel caso di Mallaha-Eynan, in Palestina, circa 10.000 anni fa). Della fine del IX millennio a.C. è la cosiddetta "prima città", Gerico (un primato controverso, che spetta più probabilmente a Uruk). Della metà del VII millennio a.C. sono le prime tracce dell'insediamento di Çatalhöyük (nell'attuale Turchia), che rappresenta il sito modello del neolitico della zona. Nel complesso il Vicino Oriente è il punto di partenza per una trasformazione di lungo periodo, delineandosi come il centro della prima rivoluzione agricola e della rivoluzione urbana, almeno per quel che riguarda la civiltà occidentale.
Viene ricordato per aver unificato la bassa Mesopotamia e soprattutto per aver promulgato una raccolta di leggi nota come Codice di Hammurabi, che rappresenta uno dei primi esempi di leggi scritte della storia.
Non si conosce esattamente il periodo di regno di Hammurabi in quanto le datazioni per il periodo si basano su allusioni ad eventi astronomici rintracciate in testi paleo-babilonesi dei tempi del re Ammi-Saduqa, che gli astronomi hanno interpretato in modi molto diversi. Le datazioni possibili per Hammurabi sono
Anticamente il termine Assiria (Accadico: Aššur; Aramaico: אתור/ܐܬܘܪ, Aṯûr; Ebraico: אשור, Ashur) si riferiva ad una regione dell'alto Tigri, corrispondente all'estrema regione settentrionale dell'odierno Iraq.
Era cinta ad est dai monti Zagros e a nord dal massiccio dell'Armenia, mentre a sud-ovest si estendeva la pianura mesopotamica.
Alla fine del III millennio a.C. questo territorio fu colonizzato da una popolazione semitica di Amorrei, strettamente imparentata coi Babilonesi, cioè gli Assiri che, come la stessa regione, presero il nome dall'antica città di Assur.
Più tardi il termine andò ad indicare l'impero assiro propriamente detto che, dal IX al VII secolo a.C. dominò su tutta la Mezzaluna Fertile, l'Egitto e gran parte dell'Anatolia.
Gli Assiri sono oggi noti soprattutto per la loro terribile ferocia nei confronti delle popolazioni vinte che venivano trucidate e deportate.
Con arte mesopotamica si considera l'arte sviluppatasi in Mesopotamia a partire dal IV millennio a.C. al I millennio a.C. La Mesopotamia fa parte della mezzaluna fertile, cioè il territorio che comprende l'attuale Siria, Libano, Israele, Giordania, Iraq, Iran, Afghanistan eEgitto. Quest'area ha visto la nascita delle più antiche civiltà organizzate, con importanti scambi commerciali e influenze culturali reciproche.L'arte mesopotamica si sviluppa a confronto di altre, specialmente a nord.
L'arte sumera, propria cioè del popolo dei Sumeri e sviluppatasi nella Mesopotamia tra i fiumi Tigri ed Eufrate, si può suddividere in vari periodi: Periodo Protostorico (3500 a.C.-2900 a.C.), Periodo Protodinastico (2900-2350 a.C.), Periodo Akkadico (2350-2200 a.C.), Periodo della II Dinastia di Lagash (2150-2120 a.C.), Periodo Neosumerico (2120-2004 a.C.)
L'arte assira si diffuse in tre fasi storiche determinate: il periodo Paleoassiro o Antico Impero (dal 1950 a.C. al 1365 a.C), compreso del periodo di sottomissione alla potenza babilonese, il periodo Medioassiro o Medio Impero (dal 1365 a.C. al 932 a.C.) e il periodo Neoassiro o Nuovo Impero (dal 932 a.C. al 612 a.C.).
Le opere d'arte assire giunte sino ai nostri giorni appartengono, nella maggior parte dei casi, al periodo del Nuovo Impero, mentre l'arte dei periodi precedenti, sviluppatasi soprattutto nella città di Assur, sono sopravvissuti solo pochi frammenti e le raffigurazioni dei sigilli, tramite i quali gli studiosi hanno potuto ricostruire scenari storici e artistici, secondo i quali, le città dell'epoca erano caratterizzate da numerosi santuari in stile mesopotamico, spesso completati da enormi ziggurat. Le pareti interne degli edifici erano impreziosite da decorazioni.
L'arte del popolo babilonese, sviluppatasi in Mesopotamia tra i fiumi Tigri ed Eufrate, succede all'arte e alla civiltà sumera, anche se per lungo tempo prosegue sullo stesso modello culturale e iconografico del periodo precedente.
L'arte babilonese si divide in tre periodi: Periodo Paleobabilonese (2004 a.C.-1595 a.C.), Periodo Cassita (1595 a.C.-1150 a.C.) e della II dinastia di Isin (1150 a.C.-1025 a.C.), Periodo Neobabilonese (625 a.C.-539 a.C.). Il periodo che parte dal 1025 a.C. ed arriva al 625 a.C. vede la Mesopotamia sotto il dominio degli Assiri.